Be Conscious. Be Koroo.
ragazzo di successo si lascia ispirare dal tramonto

Come avere successo: lasciati ispirare dalla natura.

In questo articolo ti insegnerò a comprendere quali siano le strategie di sopravvivenza della natura e da quali possiamo prendere ispirazione per avere successo nella nostra vita come nella nostra azienda.

Devo però avvertirti, non sarà un viaggio semplice e senza pericoli perciò prepara lo zaino e le scarpe da trekking.

Perché tutto inizia nel cuore selvaggio della foresta.

Sei pronto?! Allora si parte!

Come avere successo: la biodiversità.

Sono ore che aspetto.

Si sta facendo sera e in mezzo alla foresta l’umidità è altissima.

Non perché l’ho letto su qualche pagina meteo nel web.

Ma perché lo sento sulla pelle.

Lo sento dal mio respiro affannoso mentre cammino.

L’aria è umida e la mia sopportazione è al limite.

Mi fermo un attimo per riprendere fiato.

Si lo so.

Forse avrei dovuto aspettare ancora, ma ho molto tempo ancora davanti.

Guardo in alto cercando un pò più di luce.

Ma il fitto delle foglie degli alberi non me lo permette.

E la notte è ormai alle porte.

Abbasso lo sguardo quando in lontananza vedo un piccolo bagliore.

Una flebile lucina intermittente muoversi lentamente in tutte le direzioni.

Non so cosa sia.

Non so quale forza dentro di me abbia preso il sopravvento, ma decido di avvicinarmi.

La lucina inaspettatamente inizia a muoversi in una direzione precisa.

La seguo senza pensarci come rapito da una antica magia.

La sua velocità aumenta e starle dietro inizia ad essere difficile.

Sopratutto se ci si trova nel cuore della foresta.

Inizio a correre malgrado le fronde dei rami sbattano costantemente in tutte le parti del mio corpo.

Ma non le sento.

Non sento la fatica.

La curiosità è sempre stata il mio motore.

E non serve benzina per muoversi.

È una energia antica ed inesauribile.

La lucina si ferma improvvisamente.

Ma la notte è arrivata ed è tutto più buio.

Lei è davanti a me.

Siamo soli ormai ed ho perso il sentiero.

Un attimo di panico mi sovrasta.

Ma avviene tutto in un attimo.

Lei si muove, cerco di afferrarla con la mano facendo un passo in avanti.

Sento il vuoto davanti a me.

Cado forse uno o due metri.

Poi sento la terra. Il profumo dell’erba tagliata.

Alzo la testa.

Quello che vedo riesco solo ora a raccontarlo.

L’emozione è ancora troppo forte malgrado siano passati ormai alcuni anni.

Alzo la testa.

Davanti a me vedo un prato fiorito.

Un prato ricoperto di tanti fiori colorati, delle più svariate tonalità.

E sopra migliaia, forse milioni, di lucine intermittenti luminose.

Sembra un sogno.

Forse lo è.

Provo a darmi un pizzicotto sul braccio ma il dolore sopraggiunge immediatamente.

È la realtà.

Ciò che mi stupisce non è lo scenario.

Ma la tanta diversità che vedo.

Forse non lo sai ancora ma sono di fronte alla più grande strategia di sopravvivenza della natura.

In pochi la conoscono davvero.

Si chiama biodiversità.

La natura se vuole fare le cose, ne fa tante e tutte diverse.

Alcune di queste moriranno e si apriranno nuove nicchie da rimpiazzare.

Quelle più dinamiche e inclini al cambiamento sopravviveranno.

Quando c’è uno squilibrio la natura cerca di riequilibrare il sistema.

In Italia le aziende sono diventate tutte simili, con le stesse strategie, con gli stessi sistemi di progettazione.

Stessa cosa la politica che cerca di chiudere invece di aprire alla diversità.

È il sistema che cerca di resistere al cambiamento.

Ma il seme del cambiamento che lo si voglia o meno cresce.

Cresce inesorabilmente e sempre più forte.

Quando ognuno di noi vive delle proprie passioni partecipa a questa grande strategia.

Una strategia antica e magica.

Come questo prato fiorito davanti a me.

Ogni colore rappresenta ognuno di noi nel nostro micro universo.

Ma allora come possiamo a livello pragmatico utilizzarla nella nostra azienda o attività?

In realtà la risposta è molto più semplice di quanto pensi.

Non facendo ciò che fanno gli altri.

Se vuoi diventare il più bravo in uno sport al mondo nel giro di un anno cosa faresti?

Pensaci un attimo.

É così scontato per quanto è efficace.

Inventati uno sport costruito esattamente sui tuoi punti di forza.

Strutturato sulle tue caratteristiche fisiche e mentali.

E anche se ancora non lo immagini, questo genererà un duplice effetto.

Inserendoti in una nicchia che ancora non esiste, non avrai pubblico nè clienti.

Ma sarai ben riconoscibile per le persone simili a te.

E non avendo pubblico avrai un secondo effetto positivo.

Sai quale?

Che non avrai neanche competitor diretti.

Così sarai l’unico leader della tua nicchia di mercato, non dovrai lottare faticosamente per le risorse.

E non solo.

Se nel tempo avrai fatto bene il tuo lavoro, i tuoi competitor ti vedranno come esperto nel tuo nuovo settore e ti chiederanno di stringere collaborazioni o corsi di formazione.

Interessante vero?!

Ma non è tutto! Andiamo alla prossima strategia di sopravvivenza!

Come avere successo: l’abbondanza.

Lo sai perché un’ape non visita i fiori di colore rosso?

Semplice. Perché non riesce a vederli.

In particolare un certo tipo di gradazione del rosso.

Il motivo? 

I fiori rossi non hanno come “clienti” le api ma altri insetti. 

In poche parole la percezione che ognuno ha dei colori è data dalla selezione e quindi dall’evoluzione.

Ma perché esistono così tanti fiori e di così tante tipologie e specie differenti?

Come ho spiegato nel paragrafo precedente la natura se deve fare le cose le fa tutte diverse.

Ma non solo.

Le fate TANTE tutte diverse.

Questo perché l’abbondanza è una strategia che apre alle possibilità e non chiude.

Se hai tante strategie differenti di cui alla fine solo alcune sopravviveranno, le chance aumentano esponenzialmente se ne abbiamo molte più di quante ne servono.

Per questo è profittevole aumentare non solo la qualità ma anche la quantità delle cose di qualità che facciamo, ottimizzandole.

E se ci pensi un attimo è proprio il motivo per cui noi umani possiamo mangiare il miele.

Sai perché?

Perché questi magici esserini producono molto di più di quanto ne abbiano realmente la necessità.

Perché geneticamente sanno che così possono essere più sicure di andare incontro a eventuali ed improvvise situazioni avverse.

Quindi calza a pennello la citazione latina:

Melius abundare quam deficere.

Meglio abbondare che scarseggiare.

Soprattutto in un mondo come il nostro, sempre più complesso e dinamico.

Come avere successo: la delega.

Oggi ho 33 anni e sono ufficialmente imprenditore da quando ne ho 20.

Se c’è una cosa che ho imparato all’interno del mio lavoro è che la vision non è la prima cosa che conta nella crescita di una azienda.

Si hai sentito bene!

Malgrado molti coach, formatori o insegnanti dicano che avere una visione sia tutto, si sbagliano.

Ti sei mai chiesto cosa renda complesso un sistema complesso?

Scusa il gioco di parole ma non ho resistito ;-P

Sono la quantità e qualità delle sue relazioni.

Bingo!

Perciò ciò che fa davvero la differenza non è la vision di una azienda, che è comunque importantissima, ma sono le persone che porteranno avanti quella vision con tutte le loro forze.

Per accorgersene basta osservare la natura.

Se guardi l’interno di un alveare o di un formicaio, scoprirai presto che ognuno ha il suo ruolo con i suoi incarichi.

E più il sistema diventa grande e più diventa pieno di relazioni e compiti da svolgere.

Per questo saper delegare e saperlo fare con semplicità ed efficacia è un passo fondamentale quando si crea un ecosistema aziendale complesso sostenibile.

E come si può fare?

Per farlo in modo efficiente, le grandi aziende hanno creato le cosiddette procedure standard.

Sai di cosa sto parlando?!

Sono tutta quella serie di procedure che permettono il conseguimento di un dato obbiettivo o compito in modo “automatico”.

E queste procedure solitamente, almeno nel passato, venivano scritte in un tomo gigantesco dedicato.

Un tomo che se letto permetteva al nuovo dipendente o esterno all’azienda di comprendere bene in che modo venivano operativamente svolti i lavori.

Step by step.

Ora per fortuna il digitale ha permesso il sistema umano di evolvere in un sistema ancora più complesso.

Quindi per sopravvivere l’unico modo è semplificare.

In che modo?

Semplice.

Per ogni cosa che puoi delegare fai un video.

Fai un piccolo video in cui spieghi come all’interno dell’azienda venga e debba essere svolto un lavoro specifico.

Così ogni volta che entrerà all’interno dell’azienda un nuovo socio o dipendente, potrai dargli in mano tutti i video formativi prima di iniziare operativamente il lavoro.

Senza dover spendere una sola ora a spiegare il processo.

Ovviamente sarebbe carino da parte tua rimanere disponibile per eventuali delucidazioni o chiarimenti aggiuntivi 😉

Come avere successo: la rigenerazione.

Purtroppo mi dispiace dirlo ma la prossima strategia è tra le più sconosciute anche nel campo dello sviluppo sostenibile.

Ed è paradossale perché è l’essenza stessa della sostenibilità.

Però prima di addentrarci nei meandri di questa strategia così affascinante devo prima verificare che ti sia chiaro un concetto.

Quello di energia.

Sei curioso vero?!

Dai ti spiego meglio 😉

Per la fisica quantistica l’energia non si può ne creare ne distruggere ma solo trasformare.

E quello che hanno fatto finora le aziende è trasformare proprio quell’energia in lavoro, poi in prodotti, ed infine in clienti che compravano quei prodotti.

In questo sistema lineare, il ciclo dell’energia finiva nel momento in cui il cliente acquistava il prodotto.

E nel tempo è diventato insostenibile.

Perché con questa mentalità avrai sempre bisogno di tanti e nuovi clienti per soddisfare le tue necessità.

Le risorse messe in campo che utilizzerai per produrre un prodotto saranno spesso troppo eccessive rispetto al ritorno stesso.

Perciò se dovessi spiegarlo in poche parole direi: l’entropia è maggiore dell’energia messa in atto per produrre i prodotti.

[L’entropia per chi non lo sapesse è la naturale propensione al caos, alla dissipazione di energia di un sistema] – https://it.wikipedia.org/wiki/Entropia

Perciò che tu lo voglia o meno un sistema disperderà sempre energia ma se saprai ottimizzarla bene e rigenerarla renderai il tuo sistema sostenibile.

Quello che oggi finalmente iniziamo a comprendere è che manca uno step alla vecchia equazione: lavoro – prodotti – clienti.

Manca sempre la chiave centrale.

Sai cosa? Prova ad indovinare?

La RELAZIONE.

Si hai capito bene, sempre lei!

Perché è proprio la relazione che rimette energia nel sistema.

Perché un cliente con cui hai una relazione positiva parlerà bene di te con altri amici e parenti.

Sarà una persona che continuerà a seguirci e ad acquistare i nostri prodotti.

Sarà un nodo centrale nella creazione delle relazioni che la nostra azienda avrà.

Non solo.

Lo farà a costo zero.

Perciò quando sentite parlare qualche esperto di sostenibilità o crescita aziendale senza però sentire la parola “rigenerazione”, allora iniziate a diffidare di lui.

Si, perché è proprio la rigenerazione che permette di creare un sistema sostenibile.

Aumentare il margine di guadagno e reinvestire nella rigenerazione e tutela dell’ambiente e del patrimonio sociale e culturale.

Senza sostenibilità economica non c’è crescita.

Senza crescita non c’è rigenerazione e così il ciclo si chiude.

Ed è quello oggi ha causato la crisi climatica che tutti noi stiamo vivendo sulla nostra pelle.

Come avere successo: il fallimento.

Ti farò una domanda che ti sembrerà stupida.

Hai mai provato a fare una cosa perfetta?

Lorenzo ma che dici?! Non è possibile fare una cosa perfetta!

Esatto!

Ma in pochi hanno mai davvero ragionato sul suo significato.

Ora ri racconto una cosa.

Sono steso a terra.

Il sudore scende lentamente dalla mia fronte candendo sull’asfalto color della pece appena rifatto.

La mia determinazione è forte e anche lo skateboard accanto a me lo è.

Mi alzo lentamente e lo rimetto sotto i miei piedi.

É la centesima volta che provo a saltare.

Ma è la centesima che cado inesorabilmente.

Le mie ginocchia chiedono pietà ma la voglia è troppa.

Prendo la rincorsa verso la bottiglietta d’acqua in terra che ho scelto come ostacolo.

Otto, cinque, tre metri.

Sposto il peso nel mio piede posteriore e dò una botta forte.

Chiudo gli occhi.

Li riapro un attimo dopo girando lo sguardo.

La bottiglia è ancora là.

Ce l’ho fatta! 

Ho saltato!

Ora ti chiedo una riflessione.

Lo so che cosa stai pensando.

Forse mi dilungo un pò troppo ma questo è un concetto fondamentale.

Cosa fa in modo che ogni cosa esistente nell’universo come la vediamo ora semplicemente esista?

La risposta è disarmante: il FALLIMENTO.

Malgrado tu faccia qualsiasi cosa in modo eccelso, ci sarà sempre quello 0,1% che sbaglierai.

Quella piccola imperfezione.

E pensaci un attimo.

Senza imperfezione non ci sarebbe miglioramento.

Non ci sarebbe evoluzione.

Senza quella dispersione di energia, quell’entropia di cui parlavo in precedenza nello scorso paragrafo, noi esseri umani non saremmo qui.

L’entropia è perciò la matrice stessa dell’evoluzione.

Ed è per questo che per avere successo con i nostri progetti dobbiamo fare in modo di ridurla al minimo ma senza eliminarla.

Anzi.

Analizzandola ed incanalandola per migliorare ciò che abbiamo fatto.

Un metodo molto semplice ed efficace è quello dell’A/B testing.

Sai di cosa sto parlando?

Prendi due cose identiche tranne che per un solo particolare e vedi quale delle due funziona meglio.

Io per esempio se devo fare una campagna facebook per promuovere un corso di formazione, creo due post identitici, con lo stesso copy, le stesse foto ma con il colore dei pulsanti differente.

Così posso verificare quale dei due funziona meglio ed eliminare l’altro dal sistema.

Prendo quello che ha performato meglio e a sua volta farò un altro A/B test.

All’infinito.

Però così invece di fare grandi sbagli dai quali a volte è difficile rialsarsi, ne faccio tanti piccoli al fine di rialzarmi ogni volta con più forza e sicurezza.

Come avere successo: la conclusione.

C’è un piccolo proverbio che ti potrebbe aiutare a riassumere tutto quello che ho cercato di spiegarti in queste quattro righe.

Nel mondo, come nella nostra vita, esistono due lupi che combattono senza mai fermarsi.

Il primo si chiama buio e dolore.

L’altro invece si chiama luce e speranza.

Quale dei due alla fine vince?

Pensaci un attimo.

Vince quello che nutri tutti i giorni.

Ecco come avere successo: ottimizzare le energie e trasformarle in qualcosa che è più della somma delle sue parti è il segreto dell’esistenza e del successo.

Anche quando si parla di una azienda.

Questa è per me la sostenibilità.

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