Hai mai avuto la sensazione che programmare una vacanza, se vuoi evitare i grossi resort e le aree maggiormente turistiche sia, a volte, una sfida. Non vuoi essere fagocitato dalle attività che un villaggio turistico, piuttosto che una spiaggia attrezzata all’ultima moda hanno programmato per te e la tua famiglia. Preferisci scoprire i luoghi con il tuo istinto e le tue gambe, ritrovando un legame con la natura di cui, magari, senti la mancanza durante il resto dell’anno. Probabilmente spesso fai fatica a trovare informazioni prima della partenza e magari ti è capitato di sentirti scoraggiato o intimorito. Per aiutarti, abbiamo chiesto a un esperto di attività a contatto con la natura e fuori dai percorsi più battuti, qualche informazione per una vacanza green in Sardegna.
Quest’anno molti preferiscono rimanere entro i confini nazionali e la Sardegna è, com’era prevedibile, una delle mete più gettonate. Abbiamo fatto allora qualche domanda ad Alessandro, fondatore e gestore di Xardinia per aiutarti a programmare la tua prossima vacanza green in Sardegna. Xardinia ha base a Cagliari e offre escursioni in kayak da mare alla scoperta delle baie e calette più sperdute e isolate e Alessandro ha esplorato, negli anni, ogni angolo di questa magnifica zona (da mare e da terra). Ecco allora cosa ci ha raccontato.

Sappiamo che non sei originario della Sardegna. Raccontaci chi sei, come sei arrivato lì e di cosa ti occupi
Esatto, nonostante la lieve inflessione sarda guadagnata negli ultimi anni il mio accento tradisce le mie origini lombardo-piemontesi. Ho vissuto i miei primi 25 anni in provincia di Novara e gli ultimi 15 in quella di Cagliari. Come molti prima e dopo di me, ho conosciuto l’Isola da turista e non l’ho più lasciata.
L’attrattiva principale, all’inizio, erano le onde. La Sardegna è probabilmente la terra più famosa del Mediterraneo tra i surfisti e posso confermare che, con un po’ di tempo a disposizione, può regalare giornate memorabili. Io di tempo libero ne avevo parecchio dal momento che dopo intense stagioni estive come guida di rafting tra i più adrenalinici fiumi delle Alpi, tornato in Sardegna, avevo tutto l’inverno per ricaricarmi con le mie avventure outdoor.

Nel frattempo l’esplorazione continuava con altri mezzi, soprattutto mountain bike e kayak da mare. L’idea arrivò insieme alla voglia di vivere l’Isola tutto l’anno, condividere i miei luoghi preferiti con chi avesse la fortuna di approdare in Sardegna, come io feci 15 anni fa. Il mezzo ideale mi sembrò presto essere il kayak da mare! Si può praticare tutto l’anno, non serve nessuna esperienza per godersi una giornata in mare e non nasconde rischi, a patto di essere accompagnati da esperti. E così che qualche anno fa nacque Xardinia Kayak Tours, ormai diventata un punto di riferimento per quanto riguarda il kayak da mare nel sud dell’Isola.
Cosa potrebbe regalare una vacanza green in Sardegna?
La vacanza in Sardegna può essere green dall’inizio alla fine. Non solo possono esserlo le attività sportive e ricreative, ma anche le strutture ricettive, i trasporti e il cibo. Sono tantissimi gli agriturismi che si possono scegliere per unire il riposo, una posizione strategica e il buon cibo a chilometro zero. Rapporto personale con i gestori e prezzo competitivo inoltre fanno di questa soluzione quella che mi sento di consigliare a chiunque fosse alla ricerca di una vacanza green in Sardegna.
A proposito di buon cibo, forse non tutti sanno che la Sardegna, l’Ogliastra in particolare, è tra i territori primi al mondo per il numero di centenari. Che la dieta, la qualità degli alimenti e della vita in generale abbiano qualcosa a che fare con questo record? Anche se c’è chi dice che anche il Cannonau imbottigliato in quelle zone giochi un ruolo fondamentale!
Chi poi, in pieno spirito da vacanza green in Sardegna, volesse ridurre al minimo il proprio impatto sull’ambiente può decidere di spostarsi in bicicletta e in treno. Certo bisogna avere un minimo di allenamento, ma, ad esclusione dei mesi più caldi, viaggiare in bici in Sardegna è molto piacevole. Strade poco trafficate e temperature adatte rendono possibile avvicinarsi a questo affascinante modo avventuroso di viaggiare. Il treno può eventualmente tornare utile per i lunghi spostamenti.
A proposito di treno, ne esiste uno molto speciale che, per restare in tema, si chiama proprio “Trenino Verde”. Collega Cagliari ad Arbatax e attraversa lentamente paesaggi quanto più diversi possibili, profonde valli, verdi colline e sterminati altopiani. Può esserci una vacanza più green di questa?
Quali attività trova, in Sardegna, chi è alla ricerca di una vacanza green a contatto con la natura?
Sono davvero poche le attività che non si possono fare in Sardegna, basti dire che in inverno è anche possibile fare due curve sulle (brevi) piste da sci che per qualche giorno all’anno si riempiono di increduli sciatori.. Per il resto, escluse attività legate all’alta montagna, tutto è possibile: dai classici trekking, mountain bike, windsurf, ed equitazione, ai più adrenalinici surf, arrampicata, canyoning, speleologia e parapendio. E poi ovviamente immersioni, stand up paddle, snorkeling e kayak da mare. Con 1800 km di coste la Sardegna ha molto da offrire a chi decidesse di esplorare questa terra da un punto di vista privilegiato.

Alcune tra queste attività all’aria aperta, come lo sci e il kayak in fiume, sono subordinate alla stagione o a un clima particolare, ma la maggior parte si possono praticare tutto l’anno, attrezzandosi di conseguenza. Mi sentirei di sconsigliare lunghe pedalate o passeggiate durante i mesi più caldi, diciamo da giugno ad agosto, a meno di non rifugiarsi sulle pendici del Gennargentu, il principale massiccio della Sardegna. Io per primo metto bici e scarpe da trekking in stand-by per un paio di mesi; dopo tutto ho altro con cui distrarmi!
Quali sono le stagioni più adatte per una vacanza green in Sardegna?
Partiamo da un presupposto, l’inverno in Sardegna è piacevolmente mite e breve, in particolar modo vicino al mare. Mentre la primavera è solita arrivare solo poco prima di quanto succeda in altre parti del nord Italia, l’autunno è il periodo che più lascia sorpresi. Grazie al calore accumulato durante l’estate dall’acqua del mare, l’inverno sembra non arrivare mai, nonostante le prime sporadiche perturbazioni autunnali. Mentre quindi per un tuffo piacevole bisogna aspettare maggio inoltrato, può capitare, a inizio novembre, di poter approfittare di una giornata soleggiata e senza vento per una nuotata “fuori stagione”.

Capita spesso che in escursione i miei ospiti mi chiedano quale sia il periodo ideale per tornare per una vacanza green in Sardegna. La mia risposta? Da fine marzo ai primi di giugno e poi da metà settembre alla fine di ottobre. Nel primo caso il mare non sarà ideale per lunghe nuotate ma si godrà di una Sardegna verdissima e coloratissima di fiori, nel secondo invece i colori saranno quelli tipici dell’estate ma si potrà vivere il mare a 360 gradi.
Quello che accomuna questi due periodi molto diversi tra loro è un turismo slow e green, fatto di pochi appassionati di attività all’aria aperta, che si godono spiagge, sistemazioni, ristoranti poco o per nulla affollati e un rapporto più autentico con la gente del posto.
E le zone?
Cercherò di essere sintetico e mi limiterò all’area che conosco meglio. C’è da dire che se li conosco bene è proprio perché rispecchiano quell’ideale di vacanza green e non smettono mai di attirarmi.
Richiamo irrefrenabile per i puristi dell’outdoor è il supramonte di Baunei e Dorgali. A cavallo tra il Gennargentu e la costa est è un vero paradiso per chi cerca un fortissimo contatto con la natura. Le acque qui hanno giocato col bianco calcare creando una costa strapiombante punteggiata di spiagge tra le più famose dell’Isola. Oltre a quelle, si troveranno canyon straordinariamente profondi e boschi rimasti a lungo accessibili solo a banditi, pastori e capre. Finita l’epoca dei banditi è cominciata quella delle escursioni. Santa Maria Navarrese, Baunei, Dorgali e Cala Gonone sono ora centri attrezzati da cui partire con tours guidati o in autonomia, per tutti i gusti.
Più vicino a Cagliari e mia seconda casa c’è il selvaggio sudovest, il Sulcis Iglesiente. Limitato a sud dalle famose spiagge di Chia e a nord dalla indomita Costa Verde. Fatta eccezione per pochi centri fortemente turistici, seppur splendidi come la già citata Chia, questo territorio ha conservato in modo particolare, a mio avviso, un’autenticità che la Sardegna, in altre zone, ha talvolta messo in secondo piano. Mancando grandi strutture alberghiere il turismo di massa è rimasto escluso, garantendo una sorprendente tranquillità, anche in alta stagione. Di contro i servizi possono, qua e là, essere un po’ basici, per questo il frequentatore tipo del Sulcis Iglesiente è l’amante della vacanza green, indipendente e avventuroso, possibilmente campeggiatore o camperista. Qui il paesaggio è estremamente vario. Spiagge di tutte le forme e dimensioni, grotte, miniere, boschi sterminati ricchi di sentieri ma anche percorsi costieri a strapiombo su acque cristalline.

Chi sono i visitatori ideali per una vacanza green in Sardegna?
Davvero per tutti la vacanza green in Sardegna può rivelarsi la scelta perfetta. Mi immagino il solitario, ancora una volta, in giro in bici seguendo l’istinto e fermandosi anche in luoghi che non aveva inserito nel suo programma. E’ da solo, non deve convincere nessun altro!
Il gruppo di amici in auto (non tutti fremono dalla voglia di pedalare 100 Km al giorno) cercando quegli angolini segreti letti quà e là su siti di viaggio.
Poi immagino la coppia o la famiglia in giro in camper. Questa è una soluzione perfetta per essere liberi da prenotazioni, indipendenti e avere un pieno contatto con la natura. Sono infatti molti i posti, specialmente lontano da quei due mesi di alta stagione, dove è possibile sostare e passare la notte, circondati dagli alberi di un bosco o accompagnati dalle onde del mare.
Tu sei esperto soprattutto dell’area meridionale. Dacci un tour o uno spot da far innamorare per ogni attività
Il Mio tour ideale inizia a Cagliari, è facile arrivarci in aereo da tutta Europa ed è una bella città che può impegnare uno o due giorni, sue è giù per le ripide stradine e antiche scalinate. Imperdibile la vista dal Bastione di Saint Remy. Chi invece sbarca in nave al nord dell’Isola non ci mette molto ad attraversarla e arrivare al capoluogo. Io consiglio di cambiare luogo ogni massimo due giorni, pianificare un giro che in base ai giorni disponibili possa comprendere l’intera Isola o la sola parte sud.

Villasimius, a sudest di Cagliari, è dove gli amanti di immersioni e snorkeling avranno le migliori possibilità di osservare una grande varietà di vita sottomarina, essendo stata qui istituita un’area marina protetta. Intrigante la possibilità di raggiungere i migliori angoli in kayak.
Non distante, la foresta dei Sette Fratelli offre percorsi di trekking e mountain bike di tutte le lunghezze e difficoltà, immersi in verdissimi boschi, fino a raggiungere le tondeggianti punte granitiche che danno il nome al massiccio.
Chi potrà spingersi più a nord avrà l’imbarazzo della scelta sull’attività da provare nei già citati Ogliastra e Supramonte. “Circumnavigato” il Gennargentu o conquistata la sua cima con una lunga passeggiata (fantastico il risveglio dopo la notte in tenda a Punta La Marmora) è ora di cambiare costa anche se verrebbe voglia di continuare in direzione nord. Avevamo però detto, stiamo a sud, per ora…
Continuiamo a spostarci verso sud
Allora direzione sud verso la costa verde che prende il nome dal colore della macchia mediterranea che tutto l’anno domina il paesaggio. Per diversi chilometri è facile non incontrare traccia dell’uomo, solo la strada e qualche gregge di pecore o capre. Molte le spiagge, difficilmente affollate, verso cui dirigersi per un tuffo ristoratore.

Si arriva poi alle enormi dune di Piscinas e alle selvagge spiagge di Scivu. Qui il mare ha un’energia particolare e sono molte le giornate, soprattutto fuori stagione, che offrono onde di qualità ai surfisti più solitari.
Continuando verso sud si entra nel distretto minerario che fino ad un secolo fa arricchiva la zona. Buggerru veniva chiamato la piccola Parigi per la raffinatezza che giunse con i minatori francesi. Di quel periodo rimangono infinite testimonianze tra cui la Galleria Henry, un tunnel minerario visitabile a bordo di un trenino dell’epoca, con scenografici scorci sul mare. Anche Masua, riparata dal maestrale in un’incantevole baia dalle alte pareti calcaree, accoglie un’eccellenza del periodo minerario, Porto Flavia, famosissima struttura a strapiombo sul mare da dove il minerale veniva caricato sulle barche per essere trasportato in tutta Europa. Alcuni tra i più entusiasmanti percorsi di trekking, kayak e arrampicata si trovano proprio qui, profondamente legati alle rocce sedimentarie più antiche d’Italia.
e ancora…
Poi ancora Carloforte con le tonnare e le sue influenze genovesi, Sant’Antioco, Porto Pino e la zona di Chia. Il mare qui torna ad essere ideale per le famiglie con spiagge riparate dove anche i più piccoli possono nuotare senza troppi pensieri. Per tutti gli altri ancora surf, kayak, mountain bike, immersioni, windsurf…
In direzione Cagliari, passando per Pula, gli appassionati di archeologia potranno godersi la visita all’antica Nora, testimonianza della storia fenicia, Punica e poi Romana. Alle spalle, i monti della zona sono famosi per ospitare la foresta secondaria di lecci più grande del Mediterraneo, estremamente selvaggia e percorsa da un fittissima rete di sentieri lasciata in eredità dai carbonai.
E davvero difficile scegliere le tappe di questo tour, la cosa migliore è come sempre informarsi bene prima di partire, avere un programma di massima ma essere aperti all’improvvisazione e seguire l’istinto, a volte bastano due chiacchiere al bar con qualche local e i piani vanno all’aria!