Quando diventiamo genitori ci preoccupiamo subito di mettere in sicurezza l’ambiente in cui viviamo: compriamo paraspigoli, isoliamo le prese della corrente, montiamo cancelletti che delimitino zone sicure. Tutto questo è molto importante, ma non è sufficiente. Una cosa che dovremmo assolutamente fare e in pochissimi fanno, è formare noi stessi sul come reagire nel migliore dei modi in caso di emergenze. E una delle situazioni di emergenza che si verifica con più frequenza, soprattutto nei primi anni di vita dei bambini, è proprio il soffocamento. Conoscere le manovre di disostruzione pediatrica delle vie aeree è fondamentale e non solo i genitori, ma chiunque si occupi dei bambini (nonni, tate, fratelli maggiori…), dovrebbe sapere come comportarsi in caso di soffocamento.
Manovre di disostruzione pediatrica: perché i bambini tendono a portare tutto in bocca
Che i bambini, soprattutto nei primissimi anni, tendano a mettere tutto in bocca lo sappiamo e tutti abbiamo bandito da casa, o almeno dalla loro portata, gli oggetti che abbiamo ritenuto a rischio. Tendiamo a sentirci sicuri, purtroppo però, a volte, queste precauzioni non sono sufficienti e può essere necessario un intervento tempestivo. In caso di soffocamento, generalmente, non c’è tempo di attendere l’arrivo dell’ambulanza o di personale medico, per cui, può capitare che siamo noi a doverci assumere la responsabilità di intervenire e di farlo nel modo corretto.

Manovre di disostruzione pediatrica: sbagliato pensare che non ci serviranno mai
A me è successo. Prima di darti tutte le informazioni ufficiali riguardo le manovre di disostruzione pediatrica, ci tengo a raccontare la mia esperienza.
Partiamo dalla fine: è andato tutto bene e tutti e 4 i miei bambini sono tutt’ora con noi e in perfetta salute.

Mentre le “grandi” erano all’asilo, io stavo mettendo i piccoli a letto per il riposino pomeridiano. Avevano circa 2 anni ed erano abituati a dormire nel lettino in camera loro. Mi accorgo che uno dei due sta portando con sé una macchinina di legno, ma la ritengo innocua perché decisamente troppo grande per essere messa in bocca… intera. Li metto a letto e, come ogni giorno, chiudo la porta per non disturbarli con le faccende domestiche.
Dopo pochi minuti sento un rumore strano provenire dalla cameretta; avvicinandomi capisco cosa sta succedendo. Uno dei due bambini non respira ed è ancora sdraiato sul letto. Corro a sollevarlo mettendolo a sedere e, dalla bocca, escono due ruote della macchinina, ma qualcosa continua a bloccargli gran parte del respiro. Non tossisce, non piange… semplicemente non respira. A quel punto lo “ribalto” a pancia in giù con la vita sulle mie ginocchia e il tronco che punta verso il basso e inizio a dargli colpi tra le scapole con via di fuga laterale della mano. Così avevo visto fare nei filmati della Croce Rossa che avevo guardato fino allo sfinimento per memorizzarli.
Bastano tre colpi per far uscire il perno metallico che faceva da asse alla macchina e su cui erano avvitate le ruote espulse precedentemente e finalmente torna a respirare in maniera normale.
Non sempre riusciamo ad avere tutto sotto controllo
Ho due coppie di gemelli con due anni di differenza. Il timore che qualcosa, nella confusione, potesse sfuggirmi e rappresentare un pericolo per i bambini, mi ha accompagnata ogni giorno nei primi anni e la paura di un soffocamento è sempre stata tra le più grandi. Per questa ragione, ho guardato e riguardato le direttive su come comportarsi, cosa fare e cosa NON fare in caso di soffocamento. Ero pronta e ho mantenuto il sangue freddo nonostante la situazione di emergenza; non avrei potuto farlo se non avessi avuto più che chiari, i passaggi principali delle manovre di disostruzione delle vie aeree in età pediatrica.
Non sarò io a spiegarti cosa fare, perché non ne ho le competenze, ma ecco un filmato che chiarisce come comportarsi nel caso in cui ci si trovi a dover soccorrere un bambino (>1 anno) o un neonato (< 1 anno) che stia soffocando. Non posso che consigliarti di guardarlo, anche diverse volte, finché non ti sarà tutto chiaro.
Delle spiegazioni chiare e dettagliate, con “riassunto” di cosa fare e NON fare, oltre a diverse immagini utili, puoi anche trovarle al sito svezzamento.it.
Ora che sono chiare le operazioni da svolgere in caso di emergenza, vorrei fare un passo indietro e tornare brevemente alla prevenzione. Precisamente alla prevenzione del soffocamento da alimenti.
Soffocamento: pericoli legati al cibo
Una ricerca canadese ha individuato una seria di alimenti responsabili di molti casi di soffocamento di bambini sotto ai 4 anni. Per questi, evidentemente, sono necessarie determinate accortezze nel momento in cui li proponiamo ai nostri figli e molti di noi non le conoscono. E’ per questo motivo che vorrei concludere portando la tua attenzione anche sul corretto modo di tagliare gli alimenti potenzialmente pericolosi.

Gli acini d’uva, come anche i pomodorini ciliegina per esempio, non solo non vanno proposti interi, ma vanno addirittura tagliati in 4. La stessa cosa dicasi per le ciliegie, che devono essere denocciolate e ridotte in “spicchi”. Le carote vanno tagliate a cubetti o a listarelle (julienne), mai a rondelle e la stesa cosa vale per i würstel.
Il sito manovredisostruzionepediatriche.com, ha prodotto un poster indispensabile che chiarisce esattamente il corretto modo di tagliare la frutta per bambini piccoli. Si tratta di un file liberamente scaricabile dal loro sito e stampabile; da tenere a casa o divulgare nei luoghi in cui vengano serviti pasti ai bambini (mense, asili ecc…).
Concludo sottolineando che addirittura il Ministero della Salute ha prodotto un video, che vi consiglio di guardare, su come tagliare gli alimenti per prevenire il soffocamento, a dimostrazione del fatto che si tratta di un tema a cui dedicare grande attenzione.
Ora però mi interesserebbe sapere da te: conoscevi le manovre di disostruzione pediatrica? Sapresti cosa fare in caso di emergenza o ti è addirittura già capitato di dover intervenire per un caso di soffocamento? E per quanto riguarda gli alimenti? Conoscevi i rischi?
Sarebbe bello leggere un po’ di esperienze personali tra i commenti, potrebbero essere utili a tutti.
Marianna