Ogni brand che si affaccia al mondo della sostenibilità deve affrontare piccole e grandi sfide che diventeranno parte della sua storia e del suo DNA. Oggi su Koroo ospitiamo un’intervista alla fondatrice di un brand di cosmetica etica e sostenibile francese, Laëtitia di Lamazuna.
Le sfide dei brand sostenibili: intervista a Lamazuna
Cosa ti ha spinto a creare un brand etico e sostenibile?
Devo ringraziare mio padre. Da quando ero piccola, ho sempre voluto creare la mia azienda, ma i miei primi tentativi sono falliti perché non corrispondevano a ciò in cui credevo veramente. Con Lamazuna è stato diverso: ho finalmente trovato un’idea che combaciava perfettamente con i miei valori e che poteva davvero portare delle soluzioni che avrebbero aiutato a ridurre il nostro impatto sul pianeta.
È cominciato tutto con l’idea di un primo prodotto: salviette detergenti lavabili, pensate per ridurre i rifiuti. Da lì in poi, tutti gli altri prodotti, il cui scopo era quello di dare alternative sostenibile ed economiche ai prodotti convenzionali. Fin dall’inizio, ho sentito che Lamazuna sarebbe durato nel tempo!

Qual è stata la più grande sfida nel vostro percorso verso la sostenibilità?
La sfida più grande è stata creare prodotti che fossero ecologici ma anche abbordabili economicamente. Per crearli, cerchiamo gli ingredienti più naturali e principalmente materie prime locali. Il loro costo è più alto, quindi è molto più complicato mantenere il prezzo basso. Inoltre valutiamo anche il loro impatto ambientale e da dove arrivano: devono rientrare in una tabella precisa per corrispondere a tutti i nostri parametri di sostenibilità. La cosa più bella è che tutto il nostro team ce la mette tutta per non deviare mai da questo percorso!
Un’altra sfida è stata quella di trovare un modo per permettere all’azienda di vivere. All’inizio, avevamo crearo solo una piccola linea di prodotto sostenibili, come la coppetta mestruale o l’Oriculi (per pulire le orecchie), ma venivano acquistati solo 4, 5 volte all’anno ed è difficile far sopravvivere un’azienda con articoli che si acquistano così raramente. Per questo motivo abbiamo creato la linea cosmetica, che viene utilizzata con maggiore regolarità e che è un’alternativa sostenibile a quello che si trova comunemente sugli scaffali dei supermercati.

Come vedete il mondo della sostenibilità nei prossimi 10 anni?
Lo vediamo progredire, questo sicuramente! Si sono fatti tanti bei discorsi, ma la gente sta cominciando ad agire. Nel frattempo, abbiamo notato che anche i grand brand stanno cominciando il loro percorso sostenibile, quindi stiamo andando nella direzione giusta. Siamo anche dell’idea che le leggi aiuteranno molto a nel percorso verso la sostenibilità. Stiamo costruendo il nostro ecosite, i nostri futuri uffici e abitazioni per i nostri impiegati, tutti in modo sostenibile. L’idea è che possa diventare un sito modello e che incoraggi altre aziende a fare lo stesso, alzando il grado di consapevolezza e conoscenza relativo alla sostenibilità.

Cosa potrebbe aiutare una maggiore consapevolezza della sostenibilità, oggi e in futuro?
La stampa ha aiutato moltissimo. Negli ultimi tre anni, ogni settembre ci sono stati documentari dedicati alla consapevolezza relativa allo spreco di plastica. Abbiamo notato che in quegli stessi periodi c’è stato un aumento di interesse nel cercare soluzioni plastic free, come i nostri cosmetici solidi o i nostri prodotti sostenibili. Sono state molto utili anche le conferenze come la COP21, che hanno dato ancora più visibilità al problema.
