Il 20 novembre 2021 torna la SERR – Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, una iniziativa di sensibilizzazione sul tema del ridurre i rifiuti nata nel 2009.
Ma nella pratica, cos’è la SERR? Si tratta di una campagna di comunicazione ambientale a livello europeo che incoraggia cittadini, imprese pubbliche e private e associazioni a proporre, compiere e divulgare azioni concrete e buone pratiche per ridurre i rifiuti. È un modo per aumentare la consapevolezza dei cittadini rispetto alle possibili strategie di riduzione e alle politiche europee e nazionali messe in campo per perseguire l’obiettivo.
Le azioni che ruotano attorno alla SERR riguardano le “3R”: riduci, riusa, ricicla a cui negli anni si sono aggiunte altre buone pratiche, come quella di riparare. Seguendo questa gerarchia, la riduzione dei rifiuti dovrebbe essere sempre la prima priorità. Ridurre, infatti, vuol dire soprattutto fare una rigorosa prevenzione per evitare di produrre rifiuti sia alla fonte che nel momento in cui si consumano beni e servizi.

SERR2021: Comunità Circolari
Ogni edizione della SERR ha un tema, e per il 2021 si parla di “Comunità circolari”. Il suo obiettivo è promuovere il cambiamento nei modelli di consumo individuali e collettivi, partendo proprio dal basso, dal locale. Se i cittadini sono consapevoli e coinvolti, ci sono più chances che partecipino e che percepiscano il beneficio sociale nel perseguire lo zero waste e le attività di economia circolare.
In questa prospettiva, la Commissione UE ha adottato l’anno scorso un nuovo “Piano d’azione per l’economia circolare”. Il piano prevede, tra le altre cose, l’introduzione di misure normative per ridurre i rifiuti ed evitarne la produzione. Queste norme si traducono in un nuovo modello economico, dove i prodotti sono progettati per durare di più, sono più facili da riutilizzare, riparare e riciclare, e contengono il più possibile materiali riciclati invece di materie prime.
E anche nelle piccole comunità locali c’è spazio per l’azione. Saranno sempre più incentivate le iniziative che prevedono buone pratiche comuni, come gli orti urbani, per condividere spazi e ridurre sprechi e rifiuti di imballaggio. Così come realtà che mettono in comune piccoli oggetti ed elettrodomestici. Un esempio: le stoviglioteche e le attività che permettono di scambiare o noleggiare altri beni, senza doverli acquistare nuovi. O ancora, piccoli centri di riparazione di oggetti danneggiati, per sfruttare le capacità e le competenze dei singoli.
Anche nelle nostre case però possiamo iniziare a ridurre i rifiuti. Ecco tre facili strategie da attuare sin da subito
Ridurre i rifiuti: lo sfuso
Come sappiamo bene, la maggior parte dei rifiuti che produciamo è costituita soprattutto dagli imballaggi dei prodotti che consumiamo. Materiali come plastica, cartone, polistirolo hanno il solo scopo di facilitare il trasporto e la conservazione dei beni.
Materiali che spesso – come nel caso della plastica – non sono completamente riciclabili, o non lo sono all’infinito, e non si decompongono mai completamente. Queste sostanze si disperdono nell’ambiente e finiscono nella catena alimentare – basta pensare a quanta plastica mangiamo ogni anno. Comprare prodotti senza packaging significa mettere un freno a questo processo.
Ci sono diverse realtà che vendono prodotti sfusi, come le botteghe di una volta. Insieme ai negozi sfusi – in cui tutti i prodotti sono offerti senza imballaggi – anche piccoli o grandi negozi e addirittura alcune catene di supermercati hanno una piccola selezione di prodotti alla spina. Scegliendo questo tipo di prodotti, oltre a ridurre i rifiuti si limita anche l’inquinamento legato al trasporto. Senza imballaggio, infatti, le merci occupano meno spazio e quindi si produce meno CO2 per trasportarle.
Inoltre ci sono tantissimi vantaggi per il consumatore! Acquistare sfuso, infatti, permette di risparmiare, perché si acquista soltanto quello di cui si ha bisogno, e si spreca meno.

Ridurre i rifiuti: prodotti solidi
L’industria cosmetica ha una grande responsabilità: circa il 70 per cento degli scarti che produce proviene dagli imballaggi, di cui la maggior parte plastica. La buona notizia è che sono tantissime le alternative solide che utilizzano pochissimo packaging (solitamente in cartone riciclato o in vetro).
Il primo ad aver inaugurato questo tipo di prodotti è stato Lush, che da anni propone un’ampia gamma di prodotti solidi e nudi, cioè privi di qualsiasi forma di imballaggio. E non solo sapone: nei negozi Lush si possono acquistare oli e creme nutrienti per il corpo, scrub, prodotti per mani e unghie, panetti per il pediluvio.
Oggi l’offerta di cosmetici solidi è davvero ampia, e spazia dai prodotti per l’igiene orale a shampoo e bagnoschiuma per ogni esigenza. Le formulazioni sono più sane: i cosmetici solidi non necessitano di conservanti poiché in assenza di acqua i batteri non proliferano. Contengono per la maggior parte dei casi ingredienti naturali e vegan, e sono più sicuri per la pelle. Inoltre sono prodotti sostenibili perché non contenendo acqua durano di più e pesano di meno.
E per la nostra comodità? I prodotti solidi sono compatti, occupano poco spazio e sono anche comodi da portare in giro. Inoltre, evitando i cosmetici tradizionali non riempirai la casa di flaconi da buttare, contribuendo non poco a ridurre i rifiuti!
Ridurre i rifiuti: pulire senza plastica
Anche sul fronte delle pulizie casalinghe ci sono tantissime piccole azioni che ci permettono di ridurre i rifiuti. Alcune parti della cucina infatti possono essere pulite con ingredienti che si trovano già in dispensa. Il bicarbonato, ad esempio, è efficace come sgrassante per il forno. I limoni spremuti invece possono essere usati per pulire e igenizzare i taglieri di legno.
Al di là del “fai da te” e delle pulizie naturali, sono tantissime le alternative ecofriendly che permettono di ridurre i rifiuti. Come i detersivi e detergenti di Everdrop.
Everdrop è una startup di Monaco impegnata nella produzione di prodotti per la pulizia innovativi ed ecocosostenibili. L’idea dei tre fondatori, Christian Becker, Daniel Schmitt-Haverkamp e David Löwe, è semplice e rivoluzionaria: ridurre il consumo quotidiano di plastica dei detersivi tradizionali. Basta flaconi e packaging dei prodotti per la pulizia della casa. Con i prodotti Everdrop si risparmiano imballaggi e si riduce l’emissione di CO2 dovuta ai trasporti.
I primi prodotti sono stati le pastiglie detergenti: detersivi sotto forma di pastiglie solubili in acqua per la pulizia di bagno, cucina e vetri. Possono essere acquistate singolarmente – in pack di carta riciclabile – o abbinate a flaconi in PET riciclato, dotati di nebulizzatore e riutilizzabili. Con le pastiglie si riducono fino al 95% le emissioni di CO2 perché si evita il trasporto di grandi volumi di liquidi. In più, sono formulate per quanto possibile con ingredienti naturali, 100% vegetali, senza l’aggiunta di sostanze chimiche.

I nuovi prodotti firmati Everdrop
La gamma Everdrop comprende anche i detersivi per lavatrice in polvere, adattati al grado di durezza dell’acqua del proprio comune di residenza. Il detersivo per il bucato è da sempre uno dei prodotti maggiormente inquinanti. I principali detersivi in commercio, infatti, sono arricchiti con un quantitativo standard di tensioattivi. I detersivi Everdrop invece permettono di adattare la presenza di agenti inquinanti come i tensioattivi alle reali necessità, riducendoli fino al 50%. Sono prodotti efficaci e questo consente di diminuire il dosaggio di prodotto utilizzato per il lavaggio.
I detersivi per lavatrice in polvere sono realizzati con ingredienti vegani e biodegradabili (secondo il metodo di misurazione OCSE), e sono privi di fosfonati, fosfati e altre sostanze addolcenti difficilmente biodegradabili. E lo stesso vale per microplastiche e materiali di riempimento.
Tra gli ultimi prodotti di Everdrop che abbiamo testato ci sono le pastiglie per lavastoviglie. Sono “naked tabs”, ovvero pastiglie singole disimballate, ad alto potere pulente. Come tutti gli altri prodotti Everdrop, sono biodegradabili (secondo il metodo di misurazione OCSE) e prive di fosfati, fosfonati o cloro. E hanno un delicato profumo di lime, menta e zenzero.
Queste tabs per lavastoviglie sono perfette per ridurre i rifiuti di plastica, perché non hanno pellicola esterna, ma semplicemente un pack di carta riciclabile. Si dissolvono facilmente e i piatti e le pentole si puliscono in modo perfetto, senza nessun residuo di sapone né odori sgradevoli.
Grazie a @everdrop_it possiamo offrirti il 25% di sconto – valido durante la Clean Week, dal 20 al 30 novembre – su tutto lo shop con il codice KOROOCLEAN25.
Per ogni ordine effettuato durante la Clean Week, Everdrop insieme a WECLEAN raccoglierà 1 kg di plastica da spiagge e mari. Meglio per te e per il pianeta!