Esistono delle alternative alla pelle che siano anche amiche dell’ambiente e non tocchino gli animali? La risposta è sì: ecco un post dedicato ad alternative alla pelle, vegan e senza plastica. Facciamo entrare il Veganuary nell’armadio!
Premessa
Queste fibre garantiscono, secondo il parere dei produttori, le stesse performance della pelle animale. Si prestano ad essere colorate e stampate e, anche dal punto di vista estetico, possono dare origine a tantissime varianti utilizzabili sia nel mercato della moda, ma anche nell’automotive o dovunque siano previste finiture o rivestimenti in pelle.
Alternative alla pelle vegan senza plastica: Piñatex®
Il Piñatex®è una fibra ricavata dalle foglie di scarto dell’ananas, che verrebbero altrimenti gettate. L’azienda che la produce, la Ananas Anam, diventata una B-Corp, è stata fondata dalla spagnola Carmen Hijosa ed è a bassissimo impatto ambientale.

Alternative alla pelle vegan senza plastica: Apple Skin
Questa fibra, realizzata dall’azienda italiana Frumat Leather con sede a Bolzano, è fabbricata con bucce e torsoli di mela, scarti dell’industria alimentare.

Alternative alla pelle vegan senza plastica: Wine Lether
Realizzata con la vinaccia, cioè gli scarti dell’industria del vino, dall’azienda Milanese Vegea, leader nella produzione di biomateriali tessili.

Alternative alla pelle vegan senza plastica: Mu Skin
Fibra assimilabile alla pelle realizzata utilizzando il cappello dei funghi. Viene prodotta dall’azienda Grado Zero Experience di Montelupo Fiorentino.

E per finire: Viridis Leather®
Questa fibra in realtà contiene una piccola percentuale di poliuretano (gomma), ma è prevalentemente bio based. È composta infatti per la maggior parte da fibra di mais (43%) da viscosa certificata FCS (26%) e per il 31% da poliuretano. È prodotto dall’azienda Panama Trimmings, da 35 anni nel settore delle fibre tessili, con sede a Piove di Sacco (PD).
