È arrivato settembre: è l’ora di inserire i nostri piccolini al nido o alla scuola dell’infanzia! Ecco un post dedicato all’ambientamento all’asilo, per darvi dei consigli utili per gestire al meglio questo momento così delicato per loro e per noi!
Ambientamento all’asilo: cominciamo dall’inizio
Quello che mi sento di dirvi come prima cosa è: CALMA e FIDUCIA.
Siete agli inizi, i pianti sono normali cosi come le urla disperate e bimbi in versione koala attaccati alle vostre gambe. Datevi tempo, ogni bimbo è a sé. È importante non avere fretta, ma rispettare i loro tempi, dandogli la possibilità di adattarsi alla nuova situazione che gli si presenta. È normale la rabbia una volta tornati a casa, è normale una piccola regressione.
Per il bambino questo è un grande cambiamento, l’inizio di un’avventura, ma soprattutto vengono sperimentate emozioni nuove che non sanno bene come gestire. Spesso la tendenza è quella di buttarle sul genitore una volta rientrato a casa. Starà alla mamma e al papà accogliere questi sentimenti, verbalizzarli senza farsi sopraffare e distruggere da essi, per quanto difficile. Solo così il bambino imparerà a gestire le nuove emozioni che prova, scoprendo che non sono distruttive, ma affrontabili.
Ma poi, diciamocela tutta, noi i primi giorni di lavoro in un posto nuovo ci siamo sentiti subito sereni e tranquilli? Solo lo manifestiamo diversamente 😉

Ambientamento all’asilo: consigli pratici
Il pianto al distacco può esserci come no, sono normali entrambe le reazioni. Se invece il suo pianto è inconsolabile e continua tutto il giorno, senza interruzione allora va capito perché accade e come poterlo aiutare.
Abbiate pazienza e date fiducia ai vostri bimbi vi sorprenderanno. E fidatevi di voi, siete più forti di quanto pensiate. E dunque qualche suggerimento per vivere al meglio il momento del distacco mamma-bimbo il primo giorno di scuola, un momento importante per tutti, che rappresenta uno step fondamentale nella crescita e nell’autonomia.
Diamoci tempo
L’inserimento del bambino è un momento delicato, serve sia al bambino sia al genitore. Possono volerci alcuni giorni o alcune settimane, sono tanti i fattori che entrano in gioco e ogni bimbo è a sé. È importante non avere fretta, ma rispettare i suoi tempi, dandogli la possibilità di adattarsi alla nuova situazione che gli si presenta.
Parliamo al bambino senza bugie
Spiegare quello che sta succedendo, quello che andrà a fare, che la mamma va via ma poi torna e che lui nel mentre giocherà e si divertirà con altri bimbi. Questo va fatto qualsiasi sia l’età del bambino, che abbia pochi mesi o che sia più grande, inizialmente non capirà il significato delle parole, ma percepirà la vostra tranquillità. NON dire al bambino che “la mamma va a prendere una cosa in macchina e poi torna” per poi riprensentarsi dopo due ore, perché perderà la fiducia nel genitore e proverà un senso di smarrimento. Molto meglio dire la verità, che la mamma va a fare un po’ di spesa o a lavorare, e che lui potrà giocare con gli altri bimbi, ma che poi la mamma tornerà a prenderlo.
Stare tranquilli
Quando il bambino vede la mamma e il papà sereni, a proprio agio, lo sarà a sua volta.
Se il piccolo si attacca ai genitori piangendo e loro ricambiano stringendolo forte a sé, delegando all’educatrice il gesto di staccarlo da loro, il piccolo la percepirà come cattiva, come colei che lo allontana dai suoi punti di riferimento. Se invece i genitori, dopo averlo confortato con dolcezza e fermezza, lo “consegneranno” tra le braccia dell’educatrice, il bambino percepirà la fiducia che viene data a “quell’estranea che d’ora in poi passerà delle ore con lui“.
Salutiamo sempre
Mamma o papà che vanno via devono salutare sempre il bambino, non scappare per paura che possa rincorrerli piangendo. Anche se in quel momento è tranquillo è meglio interromperlo nelle sue attività che lasciare che scopra da solo la loro assenza. Dire una frase tranquilla e sicura per augurargli una buona giornata. Mettiamoci nei suoi panni, come ci sentiremmo noi se qualcuno di improvviso se ne andasse solo perché ci siamo girati un attimo?
Non è una gara
E’ giusto confrontarsi con le amiche, con altre mamme, ma ricordiamoci sempre che ogni bambino è diverso dagli altri e non stiamo parlando di una gara o di comportamento giusto o sbagliato.
Ci sarà il bambino che piange disperato, quello che fin da subito inizierà a giocare con gli altri non mostrando nessun segnale di turbamento al distacco, questo perché si sta parlando di personalità e temperamenti differenti che porteranno a delle reazioni non uguali tra loro. Può anche succedere che la crisi del distacco avvenga in tempi diversi: c’è chi la fa all’inizio, chi dopo due mesi, chi dopo le vacanze di Natale;

Portiamo un peluches o un gioco da casa o lasciamo traccia di noi
L’oggetto transizionale di cui parlava Winnicot (pediatra e psicoanalista inglese), che può essere una copertina, un peluche, un gioco a cui il bambino è particolarmente legato, serve a dargli una sicurezza nel passaggio da una situazione ad un’altra, dandogli conforto e consolazione.
Se la struttura non lo accetta, causa covid o in generale, si possono trovare delle alternative: creiamo un sacchettino o una scatolina di baci della mamma e del papà disegnati da lasciare nell’armadietto, oppure stampiamo e plastifichiamo una foto di lui con mamma e papà da attaccare nell’armadietto così che il bimbo possa andare a vederla ogni volta che ne sentirà la necessità.
Disegnare sulla propria mano e su quella del bimbo un piccolo simbolo, come una stellina o un cuoricino, e proporgli di guardarlo ogni volta che sentirà la nostra mancanza. Noi faremo lo stesso, così da sentirsi più vicini.
Rispettiamo gli orari
Cerchiamo di essere puntuali all’orario di uscita, è brutto per il bimbo rimanere da solo ad aspettare la mamma o il papà: il pensiero è che possano essersi dimenticati di lui. Ovviamente l’imprevisto può capitare, ma se sappiamo già che potremmo tardare, avvisiamolo dalla mattina.
Non facciamo promesse che non siamo sicuri di mantenere
Non promettiamo di tornare subito o di andare a prenderlo dopo pranzo se non siamo certi di farcela. Meglio una sorpresa che una delusione.
Leggere insieme
Leggiamo insieme a lui libri che parlino di questa nuova avventura, per i bambini proiettare sui personaggi della storia le proprie emozioni e i propri sentimenti aiuta tantissimo per ridimensionarli e per non sentirsi soli. Qui trovate i miei consigli di lettura. Ok, va bene, a parole e teoria è tutto facile, ma poi tutto si annebbia e si complica, nel momento in cui il bimbo varcherà la porta il suo primo giorno di asilo e arriverà il momento di salutarlo e lasciarlo lì.

Ambientamento all’asilo: le nostre emozioni
Spesso i bambini ci buttano addosso un’emozione per riaverla indietro ridimensionata e contenuta. Allora fate dei bei respiri, concedetevi la paura e la tristezza. È vero che per il bambino il genitore deve essere il porto sicuro, ma non per questo dovete indossare una maschera.
Non mostratevi titubanti, il vostro piccolo deve capire che siete tranquilli della decisione presa e che vi fidate del luogo in cui lo state lasciando, e se scende una lacrima verbalizzate l’emozione.
Si può dire che la mamma è un po’ triste perché anche lei sentirà la mancanza, che è dispiaciuta nel non passare più la mattinata insieme. Questo farà sentire anche il bambino libero di esprimere ciò che prova, ma allo stesso tempo vedrà che questa emozione non travolge e annienta la mamma che, come una supereroina, l’affronterà, e così potrà farlo anche lui.