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fattoria terapeutica

La cultura contadina per curare la mente: nasce la prima fattoria terapeutica in Italia

È stata da poco inaugurata a Diano Marina (Imperia), la prima fattoria terapeutica in Italia per malati psichiatrici minorenni. Una realtà innovativa dove è la cultura contadina a curare la mente.

Questa fattoria terapeutica è un progetto del Gruppo Redancia, ideata dallo psichiatra e psicoterapeuta Giovanni Giusto. Con più di trenta anni di esperienza nel settore, ha voluto dar vita a questa struttura specialistica ad altra intensità terapeutica e riabilitativa, Villa Danilo..

“L’iniziativa rientra in un progetto sperimentale della Regione Liguria – spiega Giusto – che avrebbe dovuto decollare l’anno scorso, ma per via del Covid è stato posticipato di un anno. Ci auguriamo che quella di oggi possa rappresentare la ripartenza di tutti”.

I pazienti della fattoria terapeutica

I pazienti che potranno partecipare a questo progetto ed essere quindi accolti in struttura, sono giovani dai 14 ai 18 anni affetti prevalentemente da disturbi della personalità, abuso di sostanze in età precoce ed autolesionisti.

La Fattoria terapeutica prevede che i pazienti ospitati vengano sottoposti ad un trattamento psicoterapico intensivo con tecniche specifiche : EMDR, GET, terapia amniotica, psicoanalisi multifamiliare ed una volta dimessi continueranno ad essere seguiti in ambito ambulatoriale. Il periodo di permanenza può variare da un minimo di 3 mesi ad un massimo di due anni.

Per poter accedere alla struttura è necessaria una proposta di inserimento inviata alla asl di competenza. È possibile anche essere ricoverati se provenienti da altra regione o privatamente.

La struttura

Villa Danilo, si pone come una struttura intermedia tra il ricovero ospedaliero ed il trattamento ambulatoriale. La struttura abitativa è costituita da una villetta su quattro piani circondata da un ampio parco.

Al primo ed al secondo piano vi sono le camere tutte singole e con bagno privato, due sale per le attività ed una dedicata al personale. Il piano terra è dedicato agli spazi comuni: sala da pranzo, sala tv, sala attività, sala per i colloqui ma anche una infermeria, l’ufficio della direzione e lo studio medico.

Al piano seminterrato invece vi sono gli spogliatoi del personale e locali deposito.

L’arredamento è accogliente al fine di permettere ai giovani ospiti di sentirsi a proprio agio e non in un ambiente medicalizzato.

Le attività svolte

Obiettivo principale della fattoria terapeutica è la gestione della quotidianità e la partecipazione attiva alle attività proposte. Una volta preso in carico il paziente è affidato a tre referenti che redigeranno un progetto individualizzato di cura e riabilitazione.

La comunità partecipa attivamente e collabora con scuole e cooperative sociali al fine di favorire gli inserimenti scolastici e lavorativi promuovendo l’indipendenza dei ragazzi.

La Fattoria Terapeutica

La struttura si inserisce all’interno del progetto innovativo della Fattoria Terapeutica dove è il contatto con la natura e gli animali lo strumento terapeutico. Gli animali presenti sono: due asini, una capretta, alcuni gatti e due cani tra cui un Golden retriver specializzato in pet therapy.

La struttura inoltre ha un ampio spazio dedicato alla coltivazione del terreno ed alla cura delle galline. Al contrario di quanto si possa pensare, agli ospiti non è chiesto di lavorare. Solamente se lo desiderano possono assistere al lavoro svolto dagli operatori e, semmai, prenderne parte. Grazie ai consigli di un agronomo e di un veterinario, gli ospiti possono sperimentare in cucina e preparare piatti con ciò che è stato raccolto.

«Gli ospiti verranno qui per cercare di fare un percorso, di stare meglio, saranno gli operatori che porteranno avanti il progetto con l’aiuto, ovviamente, di personale esperto che insegnerà a prendersi cura degli animali e della terra. Abbiamo un grande orto dietro la struttura dove vogliamo coltivare  e consumare i prodotti della terra e anche le uova del pollaio. Un progetto innovativo perché unisce due mondi,  quello delle comunità terapeutiche è quello appunto della terra e degli animali», spiega la coordinatrice della struttura Marianna Dotta.

Le attività che offerte ai ragazzi durante la settimana sono molteplici: si passa dalla musicoterapia al giardinaggio, al laboratorio di ceramica, al gruppo cinema, al gruppo attività tematica ed altro ancora.

Gli obiettivi della fattoria terapeutica

Il reinserimento dei pazienti nel contesto socio- abitativo od eventualmente la creazione di un nuovo contesto più adatto al paziente stesso è l’obiettivo principale di questa struttura. Proprio per questo i terapisti oltre aduna terapia prettamente individuale offrono la possibilità di intraprendere una terapia multifamiliare.

È di fondamentale importanza promuovere quelle aree dell’individuo che, meno toccate dal disagio, recano le sue potenzialità evolutive; a tal fine, cerchiamo di prestare particolare attenzione alla fruizio­ne da parte del minore, non appena lo permettano le sue condizioni, di attività esterne in grado di ar­ricchirne la persona, nello specifico attività formative esterne – scuola, corsi professionali – e attività ludico-ricreative o sportive.”

Gli obiettivi sono quelli di creare una comunicazione amplia e fluida e valorizzare il gruppo come strumento terapeutico. Dare vita ad un micro contesto sociale dove il singolo paziente potrà imparare a fronteggiare le complessità fornendo risposte adatte al contesto in cui è inserito mettendosi in gioco.

La vita in comune, la possibilità di rapportarsi agli altri condividendo è uno strumento fondamentale di questa struttura. Indubbiamente però, è la connessione tra mondo contadino e terapeutico ciò che rende questo progetto unico e all’avanguardia.

Se ti interessa leggi anche l’articolo su “gli ospedali nei boschi” in Norvegia.

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