È proprio durante una pandemia mondiale, il 14 luglio scorso che, nel centro storico di Copenhagen, viene inaugurato il primo museo della felicità al mondo. Una scelta coraggiosa, un raggio di speranza in questo periodo cosí buio.
“A small museum about the big things in life”.
the happiness museum

Creato dall’ Happiness Research Institute, che da anni monitora la qualità della vita delle persone di tutto il mondo, questo museo, al contrario di quanto si possa pensare, non è un luogo in cui troverete unicorni, arcobaleni e zucchero filato, bensí, tanti spunti di riflessione sia a livello personale che sociale.
È noto a tutti come in Danimarca il concetto di felicità sia preso molto seriamente: non a caso è la patria, insieme alla Norvegia, dell’ hygge, lo stile di vita che conduce proprio alla felicità.
La mission del Museo della Felicità a Copenhagen
“Our hope is that guests will leave a little wiser, a little happier and a little more motivated to make the world a better place”.
the happiness museum
Rendere il mondo un posto più felice, nonostante tutto, è questo l’intento del Museo della Felicità di Copenaghen. La speranza è quella che le persone, una volta visitato il museo, siano un pò più consapevoli e motivate e che escano con il desiderio di rendere loro stessi e questo mondo un posto migliore.

Il percorso museale porta non solo ad analizzare il tema della felicità attraverso diversi periodi storici e diversi Paesi nel mondo ma anche a porsi domande più personali e profonde. I visitatori affronteranno un viaggio anche dentro loro stessi grazie a domande mirate come “cosa ti rende davvero felice?“. Le domande che ci si farà saranno legate anche ad aspetti economici, culturali e geografici che, inevitabilmente, influiscono sulla nostra percezione della felicità. La felicità, che rincorriamo affannosamente, spesso viene cercata nel posto sbagliato, ci avete mai pensato? Il fatto che alcune delle società più ricche siano proprio quelle meno felici, ne è la dimostrazione.
“We might be Danish or Mexican or American or Chinese, but we are first and foremost people.
It’s the same things that drive happiness no matter where we’re from”.
Il Museo della Felicità di Copenaghen: cosa aspettarsi
240 metri quadrati articolati in otto stanze ognuna delle quali dedicate a differenti teorie sulla natura della felicità: è cosí che è strutturato questo Museo cosí unico ed innovativo.
Di seguito le diverse aree tematiche affrontate, siete pronti a farvi tantissime domande?
La geografia della felicità
Attualmente la Danimarca è il secondo Paese più felice al mondo. La Finlandia il più felice in assoluto ma anche il Paraguay lo è quindi, cosa rende un Paese più felice rispetto ad un altro? Quali sono i fattori che influiscono maggiormente?
Le politiche della felicità
Vi siete mai domandati come i governi dei diversi Paesi mondiali promuovano il benessere come obiettivo della comunità? Se e quali azioni vengono prese nel mondo per rendere una popolazione più felice? Eclatante è il caso degli Emirati Arabi dove, a Dubai, è stato addirittura istituito un Ministero della Felicità. Il Bhutan misura la felicità nazionale lorda, lo sapevate? E la Svizzera ha il primato mondiale di persone oneste che restituiscono un portafoglio se trovato per strada.
Il laboratorio della felicità
Da dove provengono, nel nostro cervello, le sensazioni che ci rendono felici? Come cambia la felicità con l’età? Nel museo si troveranno diversi test per analizzare il proprio grado di felicità, fiducia, onestà e sensibilità.
L’anatomia del sorriso

Puoi riconoscere un sorriso vero da uno falso? Perchè le risate sono cosí contagiose?
Testare il proprio grado di resistenza ad una risata contagiosa o lo studio, attraverso uno specchio, del sorriso della Gioconda di Leonardo da Vinci per capire quale lato della bocca esprima realmente felicità, sono altri esempi di ciò che potrete sperimentare al museo della felicità di Copenhagen.
La storia della felicità
La felicità è qualcosa di estremamente soggettivo, com’è possibile quindi misurarla e soprattutto come è cambiata nel corso di 2000 anni?
Nordic happiness
In Danimarca piove circa 170 giorni l’anno cosí come negli atri Paesi del Nord Europa, come mai continuano, nonostante questo, ad essere i Paesi più felici al mondo?
Il futuro della felicità
Come sarà e come cambierà la nostra felicità nel futuro a causa dell’intelligenza artificiale? I nostri cellulari sapranno se siamo felici? Come ci rapporteremo noi a tutto questo?

Meik Wiking, CEO dell’Happiness Research Institute ed autore del bestseller “The little book of hygge: the Danish way to live well”, in una intervista afferma: “sappiamo che in questo periodo non avremo molti visitatori, ma il mondo ha comunque bisogno di più felicità”. Eccome se ne abbiamo bisogno. Un museo questo da non perdere, non solo per guardare il mondo con occhi diversi ma anche per andare nel profondo di noi stessi.
Attualmente la capacità del museo, causa pandemia, è di 50 persone ed il costo di poco meno di 13 euro. Speriamo di poter presto riprendere a viaggiare e poter passare per Copenhagen a respirare un pò di tutta questa felicità!
Per maggiori informazioni: The Happiness Museum.