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Hai mal di testa dopo aver bevuto vino? Ecco perché!

Una buona cena a base di ottimo cibo e vino selezionato con cura. Tutto è perfetto se non fosse, però, che il giorno dopo un terribile mal di testa vi attanaglia le tempie.
Questa scena vi è familiare? Se sì, vuol dire che probabilmente siete tra quelle persone sensibili ai solfiti contenuti nel vino. Un tema controverso e, a tratti, nebuloso sul quale cercherò di fare chiarezza anche grazie all’aiuto della bravissima enologa Rebecca Boaretto.

Solfiti: cosa sono e perché vengono usati.

I solfiti sono delle sostanze chimiche impiegate comunemente come conservanti.
Se è cosa nota che i solfiti sono la causa del famoso “mal di testa da vino” perché vengono usati? Semplice. L’anidride solforosa, in parte è già naturalmente presente nell’uva e in parte possiede diverse proprietà non dannose e interessanti:
1. Antisettica e antibatterica: inibisce lo sviluppo di microrganismi e batteri che potrebbero essere dannosi per la salute dell’uomo.
2. Antiossidasica: inibisce l’effetto degli enzimi ossidasici, cioè quegli enzimi (tirosinasi, laccasi, botrito-ossidasi) che possono provocare il cosiddetto effetto “ossidato” nelle fasi di pre-fermentazione.
3. Antiossidante: si lega all’ossigeno disciolto presente nel vino evitando che l’ossigeno libero si leghi a polifenoli o antociani e alteri il vino dal punto di vista cromatico ed organolettico.
4. Migliora le caratteristiche organolettiche (profumi, colori).
5. Chiarificante: inibisce la formazione di colloidi e di precipitati sul fondo del vino.
Appare chiaro, quindi, che i solfiti non sono sempre e solo il male supremo quando si parla di vino.
Il punto chiave risiede nella giusta quantità di utilizzo, nelle dosi insomma.
In questo senso, infatti, possiamo stare tranquilli perché esistono limiti di leggi entro i quali l’aggiunta di solfiti è consentita da parte dei produttori e sulla base delle diverse tipologie di vino (bianco, spumante, rossi, rosati).

Perché il vino “fa venire il mal di testa”?

Appurato, quindi, che i solfiti nel mondo del vino non sono sempre da condannare resta da capire come mai alcune persone soffrono di mal di testa dopo una cena accompagnata da vino.
La risposta risiede in ognuno di noi, letteralmente. Ci sono individui più sensibili di altri a certe sostanze. I solfiti, infatti, possono causare reazioni allergiche in persone predisposte, oppure aggravare i sintomi dell’asma in soggetti che soffrono di questo disturbo.
Chi non è sensibile ai solfiti può, di conseguenza, stare tranquillo e bere il proprio vino serenamente. Ovviamente, mi sento di dare la mia solita raccomandazione: moderazione.
Un consumo eccessivo è sempre sbagliato, oltre che stupido, perché si perde il vero senso del piacere del vino e può essere molto pericoloso per se stessi e per chi ci circonda.

I solfiti non sono solo nel vino

Ebbene sì. I solfiti non fanno parte esclusivamente del mondo del vino.
In pochi forse sapranno che i solfiti vengono aggiunti in numerosi cibi che consumiamo, quasi, quotidianamente come bevande, marmellate, pesce e anche patatine fritte!

I veri potenziali nemici della salute

Se proprio vogliamo puntare il dito verso sostanze potenzialmente dannose per la salute dell’uomo, dovremmo indicare i fertilizzanti, gli insetticidi e tutte quelle sostanze chimiche che possono essere utilizzate nel vigneto per combattere l’azione dei batteri, dei microrganismi o gli insetti che rischiano di essere dannosi per l’uva.
Da qui, la scelta di molti di orientarsi verso vini naturali.

Il discorso potrebbe allungarsi molto, ma l’importante è bere consapevolmente.
Leggere le etichette. Conoscere l’origine del vino e chi lo produce.
E, magari, affidarsi a qualche esperto o appassionato per un buon consiglio!

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