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Documentari sulla sostenibilità: c’è tanto da imparare

Continua il nostro viaggio alla scoperta dei tanti documentari che affrontano il tema della sostenibilità. (Se ti sei perso la prima puntata clicca qui.)

Questa volta iniziamo parlando di un documentario che sono certa ti lascerà a bocca aperta per la maestosità delle sue immagini. Approfondiremo poi il tema dell’avorio e del suo mercato nero per concludere con un meraviglioso Leonardo Di Caprio che ci mostra gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici.

Our Planet

“Il nostro Pianeta” è una serie britannica di documentari naturalistici prodotta in collaborazione con il WWF e pubblicata nel 2019 su Netflix.

Questo documentario è stato girato in più di 5 Paesi nel mondo nel corso di 4 lunghi anni. Hanno partecipato alla produzione oltre 600 persone.

Narratore della serie è il grande naturalista e documentarista David Attenborourgh, ambasciatore del WWF.

Il regista, Alastair Fothergill, realizzatore anche delle serie Blue Earth e Blue Planet, ha voluto celebrare con le sue riprese la varietà delle specie viventi presenti nel nostro Pianeta ed i diversi habitat naturali del mondo. È un viaggio che i mostra lo splendore delle zone antartiche, delle giungle, dei mari, passando dall’ Africa all’America del sud.

Le immagini uniche e mozzafiato di questo documentario ci portano però a riflettere sulle le minacce che quotidianamente fauna e flora si ritrovano purtroppo a dover affrontare anche a causa nostra.

Gli episodi del documentario

Il documentario è strutturato i 8 episodi. Ogni episodio è dedicato all’esplorazione di un ambiente del nostro patrimonio naturale:

  • one planet – una margherita greca
  • frozen worlds – mondi congelati
  • jungles – giungle
  • coastal seas – acque costiere
  • from desert to grasslands – dai deserti alle praterie
  • the high seas – mare aperto
  • fresh water – acqua dolce
  • forests – foreste

Il messaggio che queste immagini strepitose vogliono mandare è quello di apprezzare di più il nostro Pianeta che è la nostra casa e che abbiamo il dovere di proteggere e rispettare soprattutto ora che è minacciato come mai prima.

” Siamo la prima generazione a sapere che stiamo distruggendo il Pianeta ma anche l’ultima che può ancora fare qualcosa per salvarlo.”

The ivory game

Diretto da Kilf Davidson e Richard Lookani, questo documentario Netflix, uscito nel 2016, approfondisce il tema del terribile mercato illegale di avorio.

“Negli ultimi 5 anni più di 150000 elefanti sono stati uccisi per il loro avorio.”

Questo documentario è un vero e proprio grido di allarme volto a smascherare, una volta per tutte, il mercato illegale di avorio e le sue terribili conseguenze. `Se non si interviene al più presto e si continua a permettere gli elefanti vengano uccisi per le loro zanne, in Africa saranno estinti in 15 anni.

Il regista, nel corso delle sue riprese, vuole far comprendere quanto gli elefanti siano animali meravigliosi. Vivono tra i 60 ed i 70 anni ed hanno una memoria fortissima grazie alla quale riescono a tramandare le loro usanze da generazione in generazione come facciamo noi e proprio come noi provano emozioni, gioie e dolori.

Questo documentario è stato girato in vari Paesi: dalla Tanzania, al Kenia, allo `Zambia per arrivare in Cina, ad Hong Kong ed in Vietnam toccando anche Londra.

La storia

Parte tutto in Tanzania dove, Elisifa Ngowi a capo dell’intelligence di una task force, insieme ai suoi ufficiali arresta Shetani, uno dei bracconieri più crudeli e noti della regione. Shetani, conosciuto come “il diavolo”, è responsabile della morte di 10000 elefanti.

Allo stesso tempo Keif Davidson e Richard Ladkani raccontano i loro 16 mesi trascorsi investigando la crudele uccisione di tantissimi elefanti. Craig Millar, capo della sicurezza della Big Life Foundation in Kenia, mostra come quotidianamente prova a fermare il bracconaggio nella savana trascorrendo giorni e notti nel tentativo di proteggere questi animali.

In Cina invece Andrea Crosta insieme a Hongxiang Huang, giornalista investigativo, sotto copertura, cercano di raccogliere prove in merito alla vendita illegale di avorio.

La Cina è attualmente il mercato più grande di avorio. Il governo cinese rilascia la possibilità di vendere 5 tonnellate di avorio l’anno ai venditori con licenza. Il fatto entro certi limiti sia legale, rende complicato riuscire a discernere tra il mercato legale e quello corrotto fortemente presente nel territorio.

Costa e Huang, grazie alle loro investigazioni, dimostrano come molti venditori con licenza infatti abbiano in realtà molto più avorio rispetto a quello legalmente loro concesso. Questo avorio in eccesso proviene ed alimenta il mercato nero ed il bracconaggio. Le tante scappatoie nella legislazione inerente al traffico e commercio dell’avorio, hanno contribuito a creare cosí un aumento illegale del commercio dello stesso ed un conseguente incremento della domanda.

Questo documentario vuole smuovere le coscienze e portare alla luce un problema di cui si parla troppo poco. Gli elefanti vengono barbaramente uccisi e se i governi non intraprendono azioni la loro estinzione è certa nel giro di qualche anno. La popolazione degli elefanti in Africa è infatti crollata del 97% negli ultimi 100 anni. Bisogna fermare questo inutile massacro, adesso!

Before the flood

Diretto da Fisher Stevens, Before the flood, è il più importante documentario riguardante il surriscaldamento globale. Presentato al Toronto International Film Festival nel 2016, questo documentario, tradotto in 45 lingue, è visibile su National Geografic che ne cura la distribuzione.

Realizzato in 3 anni, questo documentario mostra Leonardo Di Caprio, ambasciatore di pace delle Nazioni Unite contro i cambiamenti climatici, in giro per il Pianeta. L’attore si incontra con diversi attivisti, scienziati e leader politici del calibro di Obama e Papa Francesco per discutere non solo dei pericoli a cui stiamo andando incontro ma, soprattutto, delle possibili soluzioni.

Dal 1750 al 2000 le temperature medie hanno registrato una impennata vertiginosa. Before the flood ha una posizione molto definitiva riguardo questa grande minaccia che il nostro Pianeta si trova a dover fronteggiare.

Le conseguenze di tutto questo sono gravissime come l’innalzamento delle maree in India e Cina per non parlare dei danni collaterali provocati dall’inquinamento come le piogge acide.

Inoltre, Di Caprio dimostra come la nostra società sia completamente dipendente dal gas e dal petrolio: per ottenere questi combustibili fossili le fabbriche producono CO2, metano ed altri gas che contribuiscono in maniera significativa al surriscaldamento climatico.

Questo documentario vuole dimostrare anche grazie ad interviste ad esperti di economia ed ecologia come John Kerry ed Elon Musk, CEO di Tesla Motors, come vi siano soluzioni fattibili per arginare questo problema. Investire sull’allevamento intensivo di polli invece che di mucche, passare completamente alle macchine elettriche ed aumentare la tassazione sulla produzione del carbone ne sono solo alcuni esempi.

L’appello di Leonardo Di Caprio

“Il mondo ci sta guardando, vi chiediamo di proteggerlo.”

Questa la richiesta di Di Caprio lanciata nel corso del Climate Summit 2014 di New York in qualità di messaggero di pace delle Nazioni Unite. Con questo documentario Leonardo Di Caprio rinnova questo suo invito sottolineando la necessità di “leader che credono nella scienza dei cambiamenti climatici e che abbiano coraggio di prendere posizione per il nostro Pianeta”.

Con l’Accordo di Parigi del 2015 sicuramente è stato fatto un passo avanti ma bisogna intervenire drasticamente ed al più presto.

I documentari con temi riguardanti la sostenibilità sono sempre più numerosi ma soprattutto utili per farci comprendere quanto sia importante l’impegno di ognuno di noi per salvaguardare questo meraviglioso Pianeta che ci ospita.

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