Sono sempre di più le persone che scelgono di cambiare alimentazione e optare per uno stile di vita cruelty-free. Lo conferma il Rapporto Italia 2020 di Eurispes da cui emerge che il 2,2% degli italiani ha scelto un’alimentazione completamente priva di prodotti animali. Ma cosa significa essere vegani? E quali sono i pro e i contro della dieta vegana?
Innanzitutto, bisogna fare un po’ di chiarezza. La dieta vegana rientra tra le diete vegetariane – che escludono il consumo di carne e pesce. A differenza dei vegetariani però, prevede l’eliminazione completa di tutti i prodotti di origine animale, compresi latte, derivati, uova e altri prodotti che derivano dallo sfruttamento degli animali.
Un esempio è il miele, un alimento escluso dalla dieta vegana perché deriva dall’attività delle api e dal loro successivo sfruttamento da parte dell’uomo. Qui emerge subito una della forti motivazioni di una scelta vegana: quella etica. Alla filosofia vegana si collegano tanti altri temi, come quello dello zero waste, e tanti altri aspetti della vita, tra cui l’abbigliamento da indossare, gli oggetti di uso comune che si possiedono, accessori e prodotti di bellezza. È una visione a 360 gradi, ma in questa sede parleremo soltanto dell’aspetto alimentare.
Una definizione di dieta vegana
Già all’inizio del XX secolo era in corso un dibattito all’interno del movimento vegetariano per distinguere chi preferiva adottare una alimentazione vegetariana “senza prodotti derivati dal latte”. Nel 1944 Donald Watson insieme ad altri pochi membri della Vegetarian Society decise di dar vita ad una nuova società, la Vegan Society. Watson fu eletto presidente, e si adottò come definizione il termine vegan, contrazione di vegetarian.
Il veganismo è basato su principi etici di rispetto per la vita animale e di pensiero antispecista. È in un Memorandum del 1979 che la Vegan Society definì il veganismo come
Una filosofia e un modo di vivere che esclude, ai limiti del possibile e praticabile, ogni forma di sfruttamento e crudeltà verso animali, per scopo alimentare, per il vestiario, come per qualunque altro scopo.
The Vegan Society
Credo che la bellezza di questa definizione stia nelle prime righe, in quel “ai limiti del possibile e praticabile” che è una apertura, piuttosto che una visione chiusa e limitante come certi vogliono far credere. Nella nostra società, infatti, il veganesimo “puro” è molto difficile da praticare. Sono così tanti gli ingredienti (insospettabili a volte) di origine animale che si trovano in alimenti e oggetti di uso quotidiano. Basta pensare agli additivi presenti in molti prodotti, per non parlare della questione molto complessa legata alla sperimentazione animale e alle medicine, che spesso non sono vegan.
Insomma, non serve essere integralisti. La cosa fondamentale è affrontare questa scelta con consapevolezza e per i giusti motivi. Dopotutto, il nostro stile di vita non è più sostenibile, e in futuro sarà sempre più necessario passare a un’alimentazione a base vegetale. Servono grandi numeri per cambiare il mondo. E per farlo, vale la pena essere in tanti, ognuno con le proprie “imperfezioni” e i propri limiti, piuttosto che pochi vegani perfetti.
I perché di una dieta vegana
Le motivazioni che spingono ad avvicinarsi ad un’alimentazione a base vegetali sono differenti:
1. Per l’ambiente. Ormai sappiamo che l’industria dell’allevamento è tra le principali responsabili del riscaldamento globale e del consumo di risorse naturali. Le emissioni di gas serra legate alla produzione di carne, pesce, uova e latticini è addirittura superiore a quella collegata a tutti i mezzi di trasporto. Rinunciare ad alimenti di origine animale è la singola azione che, da sola, avrebbe l’impatto maggiore (circa 1/3) sulla nostra impronta ecologica.
2. Per la salute. La convinzione che un’alimentazione vegetale sia causa di carenze nutrizionali è ormai stata ampiamente confutata da numerose ricerche scientifiche. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato le carni rosse e processate sostanze cancerogene al pari del fumo. E la carne rossa è stata classificata dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), come “probabilmente cancerogena per gli esseri umani”.
È anche ormai noto che un consumo eccessivo di carne contribuisca all’aumento dell’obesità e delle possibilità di sviluppare malattie croniche non trasmissibili come le malattie cardiovascolari. Per non parlare del diffuso utilizzo di antibiotici negli allevamenti intensivi, causa di diffusa e pericolosa antibiotico-resistenza.
3. Per gli animali. Il 72% degli animali allevati in Europa proviene da aziende intensive di grandi dimensioni (e l’Italia non fa eccezione). Si tratta di realtà disumane, in cui l’abbattimento finale è solo l’ultimo degli incubi. Gli animali sono esseri senzienti e meritano rispetto.
“Il compito più alto di un uomo è sottrarre gli animali alla crudeltà”, scriveva Emile Zola.
4. Per risparmiare. È indubbio che un’alimentazione basata su cereali, legumi e prodotti vegetali (frutta e ortaggi) di stagione fa anche bene al nostro portafoglio. Carne e pesce di fatto sono tra gli alimenti più cari a disposizione. Mentre acquistare prodotti locali e di stagione è molto economico!
5. Per curiosità. A volte tendiamo a circoscrivere la nostra alimentazione a poche ricette collaudate, che finiscono per essere riproposte ciclicamente. Provare a “rimescolare i dadi” può essere un modo divertente per scoprire sapori nuovi e ricette da aggiungere al repertorio.

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Quindi, in sintesi, assumere una dieta vegana è una scelta:
- salutistica, motivata con i benefici per la salute di una dieta a base vegetale tra cui riduzione dei livelli di colesterolo, prevenzione di molte patologie, migliore controllo del peso
- etica, perchè è una dieta cruelty free che si fonda sul rispetto degli animali, sulla tutela del loro benessere e della loro vita e sul rifiuto di procurare loro sofferenza, di sfruttarli e di ucciderli per esigenza dell’uomo
- ecologica, legata al grosso impatto che hanno gli allevamenti sull’ambiente e sul clima.
Veganuary e altre iniziative
Accanto a chi sceglie di seguire una dieta vegana, sono sempre più numerose le persone che decidono di eliminare i cibi di origine animale per alcuni periodi, in una “adesione part-time” ai principi della dieta vegana. Un esempio è Veganuary, una campagna nata nel 2014 per sensibilizzare le persone sui benefici di una dieta interamente vegetale. Si tratta, in poche parole, di una challenge in cui si invita a seguire una alimentazione vegetale per un mese, quello di gennaio.
Le motivazioni di questa scelta ormai le conosci. Veganuary può essere un fantastico stimolo per provare a passare ad una alimentazione vegetale, che sia per sempre o una prova limitata ad un mese. Noi di Koroo siamo con te in questo percorso, con tanti spunti e consigli: hai già dato un’occhiata al nostro profilo Instagram? Periodicamente, ti offriamo idee e ricette semplici da provare.
E se ti interessa rendere un po’ più green la tua alimentazione, trovi un menù per ogni stagione, stilato insieme alla nostra dietista, specializzanda in alimentazione e dietistica veg, la dott.ssa Elena Mazzetto @isemidielena. Trovi già il menu autunnale e quello invernale, una base di partenza perfetta da cui prendere ricette bilanciate e con alimenti di stagione.