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Bere vino in gravidanza e allattamento fa male? La parola all’esperto

Per diverso tempo sono stata in dubbio se scrivere o meno un articolo su questo argomento.
Il motivo della mia titubanza è dato dal fatto che si tratta di un tema molto delicato e controverso che potrebbe essere terreno fertile per facili polemiche, ma in cuor mio spero che possa far nascere esclusivamente un sano dibattito. Credo fermamente, infatti, che il tema dell’alcool in gravidanza meriti di essere trattato perché, da madre e amante del vino, mi sono trovata in prima persona a dover capire esattamente cosa poter fare o cosa non poter fare.

In questi casi particolari, dove la salute non solo nostra ma anche e soprattutto del nostro bambino deve essere al primo posto è bene non affidarsi a fonti incerte o al classico passaparola tra mamme, ma ai consigli di professionisti esperti e competenti.

A suo tempo ho consultato la mia ginecologa, ma per questo articolo ho chiesto l’aiuto di un altro ginecologo – molto speciale per noi NOM – perché è anche il padre di una di noi (alla fine dell’articolo vi svelo chi è la NOM!). Lui è il Dott. Manfredi Genova e ci aiuterà a capire meglio se bere in vino in gravidanza e allattamento fa davvero male.

VINO IN GRAVIDANZA: MODERAZIONE O ASTINENZA TOTALE?

Il Dott. Manfredi Genova su questo punto parla chiaro: “L’assunzione di alcool in gravidanza è un argomento fortemente discusso non solo in letteratura, ma anche tra i professionisti del settore. Personalmente ritengo sia fondamentale il buon senso della gestante o della donna che desidera diventare madre.” E aggiunge: “L’eccessiva assunzione di alcolici è nociva per qualsiasi donna in stato interessante o meno.”
Moderazione e buon senso, quindi, sono le regole d’oro per tutti e non solo per chi è in stato interessante.

Il Dott. Manfredi Genova ci tiene a citare una ricerca a riguardo: “Tale ricerca, dell’Università di Toronto, dimostra come nei primi tre mesi di gravidanza le donne non dovrebbero bere alcool, ma nei mesi successivi una modica quantità non è pericolosa per il bambino.”
Per modica quantità s’intende un bicchiere di vino ogni tanto e non un consumo elevato di alcool giornaliero (vedi sopra: moderazione e buon senso, sempre!).
C’è da sottolineare il fatto che si tratta di una ricerca e che il tema è ancora in fase di studio e approfondimento da parte dei professionisti del settore.

LA POSIZIONE DEI GINECOLOGI SUL TEMA VINO IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

I ginecologi, tuttavia, sono sempre molto cauti sulla questione vino-gravidanza-allattamento e il perché ce lo spiega direttamente il Dottore: “Noi ginecologi consigliamo di evitare di bere alcolici in quanto non si ha certezza di quanto alcool sia nocivo per il feto né in che particolare periodo della gravidanza possa maggiormente nuocere. Lo stesso vale per il periodo di allattamento.”

Vino in gravidanza: si può?

COSA SI INTENDE PER FAS?

La FAS, come ci spiega il Dott. Manfredi Genova, è la sindrome feto alcolica e si riferisce a tutta una serie di patologie del feto dovute all’assunzione, da parte della madre, di quantità di alcool consistenti. I rischi per il feto sono dovuti alla capacità dell’alcool di attraversare la placenta e sono diversi, tra cui:
– Rischio di nascere sottopeso;
– Rischio di alterazioni dello sviluppo neurologico (ritardo mentale);
– Lesioni a carico degli organi interni quali reni e fegato.

Ovviamente specifichiamo in questi problemi possono incorrere tutte quelle donne in attesa che abusano degli alcolici e non chi, di tanto in tanto, si concede un bicchiere dei vino o di birra.

MEGLIO IL VINO ROSSO O QUELLO BIANCO?

Si dice che sia preferibile il vino rosso al bianco, per la presenza di antiossidanti naturali (i polifenoli) ma non vi sono riscontri scientifici. Per cui, anche in questo caso, dobbiamo appellarci al buon senso (e alla moderazione).

Il vino rosso è ricco di polifenoli

LA MIA ESPERIENZA

E io, che vino ne ho sempre consumato – con moderazione – in maniera costante e generosa?

Prima di restare incinta venivo da un periodo di zero alcool totale (almeno tre mesi) a causa di una brutta gastrite. Il mese in cui sono rimasta incinta (prima di scoprire la meravigliosa sorpresa) ho bevuto qualche bicchiere a pasto, senza mai esagerare (io non mi ubriaco mai! Anzi, è successo solo una volta in tutta la mia vita e per sbaglio – ma questa è un’altra storia-).

Appena ho fatto il test, che si è rivelato positivo, ho smesso totalmente di assumere alcool (anche caffè) e ho iniziato una dieta molto sana. Insomma, sono diventata di colpo una salutista a tutto tondo. Pensavo solo alla piccola vita che avevo dentro di me e non volevo in nessun modo rischiare di farle male.

Mi sono concessa tre mezzi bicchieri di vino in tutto. Uno a Natale, uno a Capodanno e uno al mio Compleanno. Stop.

I primi mesi sono stati duri, lo ammetto. Questo perché per 30 anni sono stata abituata a concedermi ogni tipo di svago, anche se in piccole quantità. Passato il primo periodo non sentivo nemmeno più il desiderio di assaggiare una goccia di vino.

Ho ripreso a bere qualcosa molto tempo dopo, verso la fine dell’allattamento.
Sempre con moderazione e mai tutti i giorni, solo in occasioni speciali.
Ho cominciato a preferire i vini rossi, ma solo per una questione di sapore e non di altro.

Quello che ho bandito del tutto sono stati i super alcolici (grappe, etc…) che io adoro.

Oggi, non allatto più, e sto ricominciando a bere un bicchiere a pasto se mi va.
Mi sembra ancora un po’ strano farlo a cuor leggero, ma mi gusto ogni bicchiere perché non si sa mai quando dovrò nuovamente fermarmi per il bene di un secondo bambino.
La vita è imprevedibile e ci sorprende sempre.

Se avete domande o dubbi scrivete nei commenti, io o il Dott. Manfredi Genova saremo felici di rispondervi.
Ps. Vi svelo anche di chi è il papà: della nostra dolcissima Olly

(Foto copertina: Photo by Deleece Cook on Unsplash
Foto articolo: Photo by Chris Montgomery on Unsplash
Photo by Kym Ellis on Unsplash)

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